Upupa (Upupa Epops)

Aspetti Morfologici

L’upupa è lunga 25–32 cm, con apertura alare di 44–48 cm e peso compreso fra i 46 e gli 89 grammi.

Le sottospecie diffuse nelle aree tropicali dell’areale tendono ad avere dimensioni medie minori rispetto a quelle diffuse in zone temperate e fredde, oltre che aspetto più slanciato. A parità d’età, le femmine sono leggermente più piccole rispetto ai maschi.

L’upupa presenta un becco molto lungo (da due a tre volte il cranio, a seconda della sottospecie) e leggermente ricurvo verso il basso, più largo alla base, di colore bruno scuro o nero con base color carnicino: la testa è sormontata da un ciuffo erettile di penne. Le ali sono tozze e di forma arrotondata, più grandi in proporzione nelle sottospecie che sono solite migrare: la coda è lunga e stretta. Le zampe sono piuttosto tozze e forti, di colore carnicino-grigiastro, sono munite di quattro dita, tre rivolte anteriormente e uno rivolto posteriormente: ciascun dito è provvisto di un’unghia leggermente ricurva. Gli occhi sono piuttosto piccoli, di colore bruno scuro o nero, con pupilla rotonda.

Il piumaggio è anch’esso inconfondibile, di colore bruno-arancio uniforme su tutto il corpo. Le penne del ciuffo cefalico presentano punta nera, mentre la metà distale delle ali e la coda sono nere con bande orizzontali bianche il cui numero e spessore variano sia individualmente che a seconda della sottospecie.

Distribuzione e Habitat.

L’upupa è diffusa in un areale assai vasto che comprende la maggior parte delle ecozone paleartica ed afrotropicale: essa è infatti diffusa in gran parte dell’Europa (fatta eccezione per le isole britanniche, i Paesi Bassi e la Scandinavia) e dell’Africa, ad est fino al Giappone ed al Sud-est asiatico. Esemplari erratici della sottospecie saturata sono stati osservati addirittura in Alaska, nei pressi del delta dello Yukon, così come capita che vengano segnalati esemplari di questa specie anche in Inghilterra meridionale e perfino a nord fino all’Islanda.

In Italia, questo uccello si trova praticamente ovunque (ad eccezione dell’Arco Alpino e delle zone più elevate dell’Appennino), colonizzando le aree rurali e quelle suburbane non eccessivamente antropizzate. Si tratta di una specie che tende a migrare verso sud con l’abbassarsi delle temperature, per poi ritornare in primavera: può capitare tuttavia che qualche esemplare si fermi anche durante l’inverno.

L’upupa predilige i luoghi secchi, con suolo sabbioso o terroso, presenza di vegetazione sparsa e superfici verticali (alberi morti, pali, muri, fienili, edifici abbandonati, cassette-nido o cavità fra le rocce) dove poter nidificare: queste caratteristiche sono riscontrabili in un gran numero di habitat e perciò questo uccello è osservabile in un gran numero di ecosistemi, dalle lande alla savana, dalla steppa agli spiazzi erbosi nelle foreste.

Biologia

L’upupa è un uccello prevalentemente diurno, che ha il suo picco d’attività nelle ore pomeridiane: passa la maggior parte del suo tempo muovendosi al suolo alla ricerca di cibo.
In caso di passaggio di un predatore (ad esempio un uccello rapace), l’upupa si appiattisce al suolo aprendo le ali e la coda e tenendole basse sul terreno, e al contempo alzando la testa verso l’alto: questa postura, mettendo ben in mostra le bande bianche e nere di ali e coda, avrebbe la funzione di rompere il contorno dell’animale e confondere i predatori. Tuttavia, sono state osservate numerose upupe mettersi in questa posizione senza apparente motivo di pericolo, e pertanto si è propensi a credere che essa abbia anche (se non unicamente) la funzione di esporre la maggior superficie possibile del corpo dell’animale ai raggi solari, permettendogli di compiere dei veri e propri bagni di sole.

Cibo e Alimentazione.

L’alimentazione dell’upupa si basa quasi esclusivamente sugli insetti: vengono preferiti grilli, grillotalpa, coleotteri, larve e bruchi di varie specie, oltre a formiche, cavallette e crisalidi. Più raramente, questi animali si cibano anche di altri invertebrati come lombrichi, molluschi e ragni. L’animale non disdegna di tanto in tanto di integrare la propria dieta anche con piccoli vertebrati (principalmente lucertole neonate e piccoli anfibi), uova e anche nidiacei di uccelli che nidificano al suolo, oppure con materiale di origine vegetale, come bacche e meno frequentemente anche granaglie.

Riproduzione.

L’upupa è un uccello monogamo per la durata della stagione riproduttiva: le coppie si sciolgono al di fuori di questo periodo e generalmente non si ricongiungono durante le successive stagioni degli amori, coi due sessi che cercano altri partner.

Durante il corteggiamento, il maschio non cessa di seguire la femmina ripetendo incessantemente il proprio verso, con la cresta cefalica ben eretta e le penne della gola leggermente arruffate: esso cerca di conquistare la femmina (che in caso di consenso al corteggiamento risponde ai richiami del maschio) con doni consistenti in cibo. L’accoppiamento avviene al suolo.

Durante il periodo riproduttivo le coppie di questi uccelli (i quali sebbene solitari generalmente tollerano la presenza di conspecifici durante l’anno) sviluppano una spiccata territorialità, col maschio che canta quasi incessantemente per tenere lontani eventuali intrusi dal territorio. Durante questo periodo non sono infrequenti episodi di inseguimenti e combattimenti anche cruenti (con alcuni esemplari che restano feriti o accecati) a colpi di becco fra conspecifici, generalmente fra animali dello stesso sesso.